lunedì 30 luglio 2012


MA MI FACCIA IL PIACERE !!!!!

      Questa famosa frase del mitico Toto' per commentare l'iniziativa del dipietrino Bruscia, che ha proposto e fatto passare in consiglio comunale la sua mozione, finalizzata ad istituire presso gli uffici del comune un registro al quale potranno iscriversi i cittadini che desiderano non essere sottoposti, in caso di bisogno, a trattamenti medici che genericamente vengono chiamati "accanimento terapeutico"
Ci asteniamo da ogni commento. La nostra posizione e' stata in modo puntuale evidenziata da Fabio Ellerani (vedi intervento integrale in calce alla presente).
     Quello che ci sentiamo di dire a Bruscia e' che si interessi del suo referato e lasci, per il futuro, argomenti cosi' importati ad altre sedi istituzionali, senz'altro in grado di affrontare i problemi con piu' competenza. 
  Inoltre, forse sarebbe meglio che il consiglio comunale si occupasse dei gravi problemi che interessano S. Vito: occupazione, sotto occupazione, immigrazione, emigrazione, crisi delle fabbriche del Ponte Rosso, scuola, ospedale, circonvallazione, fognature, puzze ecc., invece che occuparsi di tematiche di pura facciata.
      E' stato detto e scritto che con questa iniziativa San Vito e' diventata piu' laica !!!! Ma mi faccia il piacere !, da 100 anni San. Vito e' laica e non di certo una sacrestia !
Da ultimo commentiamo l' intervento del parroco di San Vito, che nell'omelia di domenica 29.7, ha fermamente condannato l'iniziativa di cui trattasi. Giusto e sacrosanto intervento, pero' forse era meglio se si fosse mosso prima...., ma tant'e'...e' sempre meglio essere prudenti.

INTERVENTO DI FABIO ELLERANI

Ritengo che questo argomento sia di estrema importanza, per tutti coloro che vedono nella vita, nell’esistenza umana un valore di vita, un significato di rispetto e non di individualismo ed egosimo e debba essere affrontato con dialogo, confronto ed ascolto e non come in questa modo, mi permetto di dire, senza offesa per il promotore, ... con un po’ di superbia.

In questo periodo, e ringrazio l’ass. Bruscia per l’opportunità che mi ha dato, ho avuto modo di confrontarmi con diverse persone, di professioni ed esperienze diverse tra cui, sacerdoti, medici d’ospedale...di prima linea che hanno a che fare con pazienti che sono tra la vita e la morte, genitori, giovani...
e tutti hanno espresso il valore della vita, della sua dignità dell’attenzione all’utilizzo e il perchè di questo registro.

La questione del fine vita è molto delicata per essere discussa solo sulla base di emozioni e di sensazioni è una questione etica che va affrontata senza pregiudizi e senza strumentalizzazioni.

Nessuno può negare che ci siano delle ragioni e vadano affrontate con l’apporto intelligente, propositivo e onesto di tutti. Ma avere in mente solo se stessi e la propria parte, il proprio io, anziché la persona vicina, la società, il Paese, significa tradire.... ..la persona vicina, la società, il Paese.

E’ troppo semplicistico, troppo materialista forse per certi aspetti...egoista.

Non esiste una legge a tal proposito. Sicuramente non è facile legiferare su questioni morali, etiche che pongono le basi morali sul comportamento futuro della società. E quindi perchè questa volontà , questo accanimento per avere un registro di fine vita nel comune di San Vito?
Perchè non attendere una legge appropriata? E poi discutere in modo allargato?

San Vito si ritrova da un lato a cercare l’eccellenza: vedi polo scolastico, per dare un valore maggiore all’istruzione dei giovani, dall’altro a confermare specificità ...come il consorzio ponte rosso con le sue spiacalizzazioni, i... servizi sociali di cui andiamo fieri ed orgogliosi, progetti di tuela dei minori, degli anziani, un numero elevato di persone sensibili che fanno volontariato per aiutare chi ha bisogno e che soffre, La nostra famiglia, l’ospedale, l’Hospice, la casa di Riposo, un programma culturale perchè san vito è storia, è arte, è conoscenza.... su questi alcuni esempi cerchiamo di essere i primi.
ED E’ sicuramente motivo di vanto.
-----E poi, per convincere che anche san vito DEVE avere il registro di fine vita facciamo riferimento, COPIAMO i 24 comuni, e dobbiamo copiare quelli per supportare la tesi di questa scelta.
Ritengo, a mio giudizio personale che strida completamente con le iniziative, storia,culura, esperienze, sensibilità di San Vito sopra descritte.
Ma... probabilmente le promesse hanno un valore maggiore.

Inoltre,
il medico non è una persona che non ha la sensibilità di cogliere e conoscere quando può e deve avvalersi di terapie per curare e salvare un essere umano. Il medico non è un optional che si usa come si vuole.
Deve chiedere a tutti se ha firmato il registro?
Dov’è la soglia che determina la terapia? Quando può tentare di salvare una vita e quando no?

...Durante un confronto con un amico medico in servizio in un Pronto Soccorso, mi racconta un episodi, forse banale, ma per me è stato significativo:
- arriva una signora in situazioni molto difficili, guarda sua figlia, e gli dice: proviamo a rianimarla ma non sono sicuro quanto tempo vivrà. La risposta: faccia dottore quello che può. E’ mia madre, Lei sa quello che può fare.

E’ la coscienza del medico!!!!

Inoltre vorrei fare presente all’assessore Bruscia che non può non tenere in considerazione i ragionamenti del mondo cattolico. Questa è la posizione della Chiesa Cattolica….
La Chiesa cattolica, nella persona del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI, ha sollecitato a varare una legge sul fine vita che, riconoscendo valore legale a dichiarazioni inequivocabili e rese in forma certa ed esplicita, dia nello stesso tempo tutte le garanzie sulla presa in carico dell’ammalato e sul rapporto fiduciario tra lo stesso e il medico, cui è riconosciuto il compito di vagliare i singoli atti concreti e decidere in scienza e coscienza, fuori dalle gabbie burocratiche.
Inoltre,
il cardinale Bagnasco così sintetizza l'auspicio della Chiesa cattolica italiana: «che in questo delicato passaggio − mentre si evitano inutili forme di accanimento terapeutico − non vengano in alcun modo legittimate o favorite forme mascherate di eutanasia, in particolare di abbandono terapeutico, ….
Credo dott. Bruscia che a questo punto non sia molto corretto scrivere nella presentazione della su mozione: …non si vuole intraprendere in consiglio comunale un dibattito etico, morale, religioso e filosofico. Si intende fornire un servizio al cittadino…ecc. complimenti!!!
Credo Assessore che il problema è molto più complesso di quello che Lei vuole oggi fare votare con questa mozione. Un SI o un No non consegna la dignità alla persona E non e’ un gesto di civiltà. E non è un modo di comportarsi senza portare a conoscenza di tutti i sanvitesi le ragioni che lo spingono a questa scelta.
Quali potrebbero essere le conseguenze del registro per chi ha firmato se nella cultura italiana prevale il valore del... NON SERVE PIU’, E’ INUTILE:
Ipotizziamo:
Quando una persona sta male, ...non proviamo a salvarlo! ... meno spese per la sanità
Strumentalizzare la firma se un paziente non è in grado in quel momento di comunicare. Se a distanza di anni cambia idea,...lo uccidiamo?
La medicina ha fatto dei progressi enormi, nel futuro quello che oggi non si può domani riuscirà.
E ci sarebbero altri esempi.
Per concludere , un piccolo inciso riguardo i contenuti della Conferenza episcopale tedesca a risposta della sua precisazione non corretta.
La Conferenza episcopale tedesca), per mano dell'allora presidente − il Card. Karl Lehmann − nel 1999 ha firmato un documento congiunto con le Chiese Evangeliche in Germania. Il documento, intitolato Disposizioni sanitarie del paziente cristiano è stato poi rivisto nel 2003 e contiene le linee guida per redigere un testamento biologico compatibile con la fede cristiana. Nel testo si distinguono l'eutanasia passiva e l'eutanasia indiretta da quella attiva, che viene sempre condannata. L'eutanasia passiva, invece, è considerata eticamente e giuridicamente accettabile quando si tratti di non attuare trattamenti volti al prolungamento della vita di pazienti terminali ed inguaribili, cioè quando consiste nella rinuncia all'accanimento terapeutico, ovvero di terapie straordinarie e sproporzionate rispetto ai risultati attesi.


Per terminare:
E se dott. Bruscia durante la giornata le rimane del tempo a disposizione, cerchi su Google ragionamenti del proff. Pippo Quattrocchi e ricerche effettuate dal proff. Gianluigi Gigli riguardo la bioetica di Fine Vita e Accanimento terapeutico.
E poi, se vorrà fare del sarcasmo, ha tutta l’intelligenza per poterlo fare.





Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un commento.. Ti ringraziamo per il contributo che vuoi dare al miglioramento di San Vito.